Lo schema elettrico fotovoltaico è la rappresentazione grafica dell'intero sistema di collegamenti tra i componenti di un impianto fotovoltaico. Esso mostra in maniera dettagliata come i pannelli solari, gli inverter, i quadri elettrici, i contatori e, se presenti, le batterie, sono interconnessi tra loro e alla rete elettrica.
Uno schema ben progettato è essenziale per garantire un impianto sicuro, efficiente e conforme alle normative vigenti. Serve non solo durante la fase di installazione, ma anche come riferimento futuro per manutenzioni o ampliamenti.
Lo schema elettrico è il cuore del progetto di un impianto fotovoltaico. Fornisce agli installatori tutte le informazioni tecniche per eseguire un montaggio corretto e sicuro, riducendo i margini di errore. Inoltre, è spesso richiesto da enti autorizzativi e fornitori di energia per la connessione alla rete.
I moduli fotovoltaici sono gli elementi che trasformano la luce solare in corrente continua. Sono collegati in serie o in parallelo a seconda delle necessità di tensione e potenza.
L'inverter converte la corrente continua (DC) prodotta dai pannelli in corrente alternata (AC), compatibile con le apparecchiature domestiche e la rete elettrica.
Il quadro di campo protegge e raccoglie i collegamenti dei pannelli, mentre il quadro di stringa organizza le stringhe di moduli, integrando dispositivi di protezione come interruttori e scaricatori di sovratensione.
I contatori misurano l'energia prodotta e consumata, mentre i sistemi di monitoraggio consentono di controllare da remoto la resa e lo stato di funzionamento dell’impianto.
Lo schema monofase è tipico degli impianti residenziali di piccola taglia, solitamente fino a 6 kW. In questo schema, l’inverter è collegato a una sola fase del contatore domestico. È semplice da progettare e da realizzare, ed è ideale per abitazioni con consumi contenuti.
Gli impianti trifase vengono adottati in contesti residenziali con consumi più elevati o per applicazioni industriali e commerciali. Permettono di distribuire in maniera equilibrata la potenza su tre fasi, migliorando la stabilità del sistema e riducendo le perdite di energia.
In uno schema con accumulo, oltre ai pannelli e all’inverter, è presente anche un sistema di batterie. Queste vengono collegate tramite un inverter ibrido o tramite un sistema separato (AC coupling o DC coupling). Questo tipo di schema permette di immagazzinare l’energia in eccesso prodotta durante il giorno per utilizzarla di notte o durante blackout.
Gli impianti connessi alla rete (grid-tied) permettono di immettere l’energia prodotta in eccesso nella rete elettrica, usufruendo di incentivi o del meccanismo dello scambio sul posto. Gli impianti off-grid, invece, non sono collegati alla rete e devono essere completamente autonomi, utilizzando accumulo e generatori di riserva.
In Italia, gli impianti fotovoltaici devono rispettare norme tecniche specifiche. La CEI 0-21 si applica agli impianti connessi in bassa tensione, mentre la CEI 0-16 riguarda quelli connessi in media tensione. Entrambe disciplinano le modalità di connessione alla rete, le protezioni necessarie e i requisiti tecnici dell’inverter.
Tra gli obblighi normativi vi sono la presenza di interruttori differenziali, protezioni contro le sovratensioni, sezionatori manuali e automatismi per l’interruzione della produzione in caso di guasto o blackout. Queste protezioni devono essere chiaramente indicate nello schema elettrico.
Un tipico schema elettrico per un impianto domestico da 6 kW prevede:
Lo schema include anche la messa a terra, protezioni magnetotermiche e differenziali, oltre al sistema di monitoraggio.
Ogni simbolo nello schema rappresenta un componente. Ad esempio:
L’interpretazione corretta è fondamentale per eseguire l’installazione senza errori.
Leggere uno schema elettrico richiede familiarità con i simboli standard utilizzati nel disegno tecnico elettrico. Tra i principali simboli troviamo:
Questi simboli, conformi alle normative CEI EN 60617, aiutano a comprendere rapidamente la struttura del sistema.
Gli schemi indicano chiaramente il flusso di corrente, partendo dai pannelli, passando per l’inverter e arrivando al quadro elettrico o alla rete. Le frecce aiutano a visualizzare la direzione dell’energia. Comprendere i flussi è fondamentale per il collaudo e l’analisi dei guasti.
Per la progettazione dello schema elettrico fotovoltaico si usano software CAD come:
Questi strumenti consentono di creare schemi dettagliati con simboli standard e simulazioni di performance.
Esistono anche strumenti gratuiti come QElectroTech o Fritzing, utili per progetti semplificati. Alcuni produttori di inverter, come Fronius, Huawei o SMA, forniscono schemi elettrici già pronti per i propri dispositivi, disponibili nei loro portali tecnici.
Errori nei collegamenti tra stringhe di pannelli o tra inverter e quadro generale possono causare malfunzionamenti o danni ai dispositivi. È fondamentale verificare la polarità e il corretto cablaggio secondo le specifiche.
Un dimensionamento errato dei cavi, delle protezioni o degli interruttori può generare surriscaldamenti e perdite di energia. Lo schema elettrico deve contenere tutte le informazioni per dimensionare correttamente ogni componente.
Spesso si trascurano elementi essenziali come:
L’assenza di questi elementi può rendere l’impianto pericoloso o non conforme alle normative.
È consigliato controllare periodicamente che lo schema sia aggiornato e corrispondente all’impianto esistente, specialmente dopo modifiche o sostituzioni. Questo è importante anche per eventuali verifiche da parte del GSE o del distributore di rete.
Ogni intervento che modifica la struttura del sistema (aggiunta di pannelli, sostituzione dell’inverter, installazione di batterie) richiede l’aggiornamento dello schema elettrico. Il nuovo schema va depositato, se richiesto, presso il GSE o altri enti competenti.
In uno schema con sistema di accumulo, le batterie vengono collegate in corrente continua (DC) o in corrente alternata (AC) in base alla tipologia dell’inverter. Gli inverter ibridi permettono la gestione sia della produzione solare che dello stoccaggio dell’energia. Nei sistemi AC coupling, l’inverter della batteria opera separatamente da quello dei pannelli, comunicando con esso tramite un sistema intelligente.
Il collegamento deve includere:
Il sistema ibrido consente di:
Tutti questi flussi vengono rappresentati nello schema elettrico, permettendo una visione chiara del comportamento del sistema in vari scenari.
Gli impianti fotovoltaici industriali operano con potenze superiori ai 20 kW, e richiedono:
Lo schema elettrico deve riflettere tutte queste caratteristiche, includendo dettagli su cabine di trasformazione, interfacce con la rete e dispositivi di monitoraggio avanzato.
La progettazione industriale prevede l’uso di relè di controllo di fase, sezionatori con comando motorizzato e misuratori di energia trifase. Tutti questi dispositivi sono illustrati nello schema per assicurare un’installazione precisa e sicura.
Lo schema elettrico determina la quantità e qualità dei componenti da acquistare:
Un buon schema può ottimizzare i costi senza compromettere la sicurezza.
La redazione dello schema deve essere affidata a un progettista elettrico qualificato, soprattutto se l’impianto deve essere connesso alla rete pubblica. I costi variano in base alla complessità e alla potenza dell’impianto.
Molti professionisti condividono schemi e consigli pratici in forum come ElectroYou, ForumElettrico.it, e nei gruppi Facebook dedicati all’energia solare. È importante però verificarne sempre la conformità normativa.
I principali produttori di inverter e pannelli (es. SMA, Fronius, Huawei, ABB) offrono schemi elettrici ufficiali adattabili ai propri prodotti. Questi sono ideali per ottenere layout aggiornati e compatibili con le normative.
Sì, per ogni impianto connesso alla rete è obbligatorio fornire uno schema elettrico firmato da un tecnico abilitato.
Solo un professionista abilitato può redigere uno schema elettrico conforme, soprattutto se va presentato al GSE o a e-distribuzione.
Ogni modifica va seguita da un aggiornamento dello schema e, se necessario, da una nuova pratica di connessione.
Sì, lo schema cambia sensibilmente. Deve includere le batterie, il tipo di connessione (AC o DC coupling), e nuovi dispositivi di protezione.
Assolutamente sì. Uno schema errato può causare cortocircuiti, danni a persone e cose, e il rifiuto della connessione da parte del distributore.
Tra i più usati ci sono AutoCAD Electrical, SPAC, e EPLAN. Per schemi semplificati, anche QElectroTech è molto diffuso.
Lo schema elettrico fotovoltaico è uno strumento fondamentale per garantire un impianto sicuro, performante e conforme alle norme. Non è solo un disegno tecnico, ma la mappa operativa dell’intero sistema.
Chi progetta un impianto deve prestare grande attenzione a ogni dettaglio: dai simboli alla disposizione dei cavi, fino alle protezioni di sicurezza. Investire tempo nella progettazione dello schema significa evitare problemi futuri e aumentare la durata dell’impianto.
Ricorda sempre di affidarti a professionisti certificati e di aggiornare lo schema ogni volta che modifichi il sistema.
Per approfondire ulteriormente, consulta la guida CEI o visita GSE - Gestore dei Servizi Energetici.